[VIDEO] L'intervento del Dott. Giulini al seminario "Tempo perso? Il ruolo del carcere nei percorsi trattamentali di sex-offenders e maltrattanti"

"Come usare il tempo della detenzione nel recupero degli autori di reati sessuali e nel prevenire la loro recidiva? Iniziative e progetti per una pena che vuole essere utile ed efficace"

Condividiamo con piacere il video dell'intervento del Dott. Paolo Giulini al seminario on-line del 22 aprile 2021, organizzato da Consiglio Regionale del Piemonte e Garante delle Persone Sottoposte a Misure Restrittive della Libertà Personale della Regione Piemonte.

Chi sono i maltrattanti e gli autori di reati sessuali? "il 90% (...) dei reati sessuali avvengono nell'ambito delle pareti domestiche, cioè sono commessi nelle relazioni fiduciarie. Hanno la caratteristica, insieme ai reati della violenza di genere, di essere reati di tipo relazionale. Quando si descrive il fenomeno dell'autore di reato sessuale, spesso e volentieri la pulsione mediatica è quella di raffigurarlo come un mostro isolato che aspetta il passaggio della donna che torna dalla discoteca o che cammina di sera in una strada urbana dietro l'angolo per saltarle addosso, oppure che a suon di caramelle corrompe i bambini ai giardini pubblici. Questa dimensione del reato sessuale dovuto a una situazione non legata a una relazione è una dimensione residuale del fenomeno e anche quelle che ci troviamo in carcere, cioè gli utenti con cui noi lavoriamo, sono (...) quasi tutte situazioni che hanno a che fare con una questione relazionale" introduce il Dott. Giulini.

Il Dott. Giulini passa poi a sottolineare quanto la giustizia riparativa, pur prevedendo il trattamento per gli autori, metta al centro le vittime: l'obiettivo è produrre sistemi di protezione per le vittime.

Per vedere l'intero intervento del Dott. Paolo Giulini su Radio Radicale (dal min 1:09:00), clicca qui.


 


L'infanzia tradita: convegno online organizzato in occasione della Giornata del Contrasto alla Pedofilia

"L'infanzia tradita"

L'infanzia tradita: il convegno online organizzato per il 6 maggio 2021 in occasione della Giornata del Contrasto alla Pedofilia sul tema della prevenzione, della cura e del contrasto all’abuso sessuale infantile.

L'evento verrà trasmesso qui: https://thepreviewmagazine.com/linfanzia-tradita/ 

Il convegno è organizzato da Kiwanis e patrocinato anche da CIPM e Contras-Ti.
Interverrà anche la Dott.ssa Laura Emiletti, Psicoterapeuta, Criminologa, Presidente CoNTRAS.TI, socio CIPM.

Per scaricare il programma, clicca qui.



ENABLE Early Network-based Action against violent Behaviours to Leverage victim Empowerment

ENABLE

Click here for the English version.

Il Progetto ENABLE - Early Network-based Action against violent Behaviours to Leverage victim Empowerment si fonda sul protocollo ZEUS, siglato nel 2018 e rinnovato nel 2019, tra la divisione Anticrimine della Polizia di Milano e il CIPM di Milano per l’effettiva applicazione della legge no. 38/2009 e 119/2013 sulla violenza domestica e sullo stalking. 

Il protocollo garantisce una risposta precoce, integrata e su più livelli, alla violenza domestica; questo implica che l’autore di violenza domestica o stalking, che viene ammonito, sia immediatamente preso in carico dall’équipe del CIPM per un trattamento clinico/criminologico. Contemporaneamente, a chi ha subito atti violenti o persecutori verranno indicati i centri specializzati presenti sul territorio.

Seguendo questo iter possono essere raggiunti numerosi obiettivi:

  • prevenire la violenza di genere attraverso l’invio precoce al trattamento per le persone ammonite
  • produrre, attraverso il trattamento, cambiamenti nei soggetti ammoniti, allo scopo di sospendere gli atti violenti e persecutori
  • creare una forte rete e di partenariati tra Forze dell’Ordine e altri enti del territorio, che consentirà un aumento dei soggetti ammoniti che accedono precocemente a un percorso di trattamento
  • proteggere le vittime attraverso l'accesso ai servizi specialistici
  • far conoscere i propri diritti a chi subisce atti persecutori e migliorarne i sentimenti percepiti di sicurezza e benessere
  • creare una rete di professionisti qualificati sul territorio

Grazie al progetto ENABLE, il protocollo ZEUS verrà siglato in altre 8 città italiane: Cagliari, Genova, Piacenza, Verona, Vicenza, Bari, Prato e Roma.

Per rimanere aggiornato sugli step progettuali continua a seguire il sito.

Cos’è l'ammonimento o la procedura di ammonimento


L’ammonimento è un provvedimento che ha lo scopo di “richiamare” o “avvertire” una persona che compie atti persecutori e/o violenti, che non costituiscono ancora reato, affinché interrompa la propria attività molesta prima di andare incontro ad un peggioramento che renda inevitabile l’attivazione di un processo penale.

 

  • Chiunque subisca atti persecutori
  • Chiunque subisca o conosca persone che stiano subendo violenza domestica
La procedura rimarrà anonima.
Basta recarsi al più vicino comando dell’Arma o a un ufficio della Polizia di Stato, che trasmetteranno al Questore la richiesta di ammonimento. Non è necessario essere accompagnati da un avvocato e la procedura rimarrà anonima, per cui in nessun caso la persona che verrà ammonita saprà chi è stato a fare la segnalazione.
Verranno raccolte dall’ Autorità Giudiziaria tutte le informazioni necessarie correlate alla narrazione degli eventi al fine di accogliere o respingere la richiesta di ammonimento. L’unica cosa che conta, quindi, è saper esporre i fatti in modo chiaro e il più dettagliato possibile. Quando possibile e se presenti, si possono allegare documenti e referti che confermino ciò che si sta raccontando. Se la segnalazione di una situazione di violenza viene fatta da terzi, verrà contattata dall’autorità la vittima che è protagonista diretta dei fatti e che verrà coinvolta nelle indagini.
Il soggetto “segnalato” verrà convocato dal Questore per un richiamo verbale e verrà dissuaso dal compiere azioni dannose e persecutorie. In quella sede verranno, inoltre, spiegate le conseguenze qualora proseguisse con i comportamenti lesivi. Nelle città in cui è attivo il protocollo Zeus, il soggetto verrà inviato a un’équipe di specialisti per iniziare un percorso trattamentale. Questo percorso gli permetterà di modificare i propri comportamenti sospendendo le condotte lesive.
No, l’ammonimento è un primo atto formale volto a prevenire l’aggravarsi dei comportamenti, ma non prevede un processo.
Il soggetto ammonito parteciperà a una serie di colloqui individuali, condotti da psicologi e criminologi, con l’obiettivo di rivedere i suoi comportamenti e di interrompere le condotte persecutorie e violente. L’équipe dei professionisti collaborerà con le Forze dell’Ordine e si terrà in contatto con la persona che ha subito gli atti lesivi, per monitorare costantemente la situazione.
Al momento della segnalazione, alla persona che subisce atti persecutori o violenza verranno fornite informazioni relative ai servizi specialistici presenti sul territorio dove risiede. Verrà inoltre richiesto il suo consenso a essere contattata dai professionisti che hanno preso in carico il soggetto ammonito, per un costante monitoraggio della situazione.
Se, nonostante l’ammonimento, il soggetto persiste nelle sue azioni, si potrà dare avvio al processo, senza necessità di querela da parte della persona che ha subito violenza. Inoltre, il soggetto potrebbe andare incontro ad un aumento della pena.
Cagliari, Genova, Piacenza, Verona, Vicenza, Bari, Prato e Roma

Lo stalking


Lo stalking (dall’inglese “to stalk” che significa letteralmente “appostarsi”, “avvicinarsi”, “braccare”) è un reato che raggruppa in sé qualunque tipo di comportamento persecutorio compiuto in modo ripetitivo e fastidioso nei confronti di una persona.

La stalking è reato secondo l’articolo 612 BIS del Codice Penale.

 

Nella maggior parte dei casi lo stalker è qualcuno che si conosce o con cui si è interagito; talvolta però è un individuo completamente sconosciuto. In ogni caso è da considerarsi “stalker” chiunque metta in atto condotte o atteggiamenti che disturbano, impongono attenzioni non gradite, minacciano, molestano e perseguitano.
Lo stalker in genere compie atti che di per sé possono apparire come innocui ma che con il tempo, considerando la loro frequenza e durata, possono costituire un pericolo. Nello specifico lo stalker può:
  • inviare grandi quantità di comunicazioni via lettere, e-mail o SMS, lasciare messaggi sui social network oppure sull’automobile, sulla porta di casa o sul luogo di lavoro e fare telefonate a qualsiasi ora del giorno o della notte;
  • fare appostamenti per osservare e controllare le attività quotidiane;
  • inviare regali indesiderati oppure effettuare ordinazioni e inserzioni, come offerte di sesso o necrologi, a nome della vittima;
  • ottenere informazioni sulla vittima tramite altre persone;
  • danneggiare le proprietà della vittima, leggere o rubare la sua corrispondenza, introdursi nella sua abitazione;
  • minacciare e insultare direttamente la vittima e/o le persone ad essa vicine
  • nei casi più gravi può comportare anche violenza fisica che, a seconda delle circostanze, può configurare altri reati
Nei casi più gravi lo stalker può arrivare a compiere aggressioni fisiche e sessuali.
Gli atteggiamenti e i comportamenti sopra descritti suscitano in chi li subisce sentimenti di pericolo, paura, insicurezza e timore che portano a limitare la propria libertà personale e a modificare le proprie abitudini di vita.

La violenza domestica e il maltrattamento


Con l’espressione violenza domestica si fa riferimento a diverse forme di violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica che sono messe in atto da un membro della famiglia nei confronti di un altro componente del nucleo familiare (indipendentemente dal fatto che l’autore o l’autrice di tali atti condivida o abbia condiviso con la vittima la stessa casa). La violenza domestica si può verificare anche nei confronti di ex coniugi o ex partner.  

La violenza domestica è reato secondo l’art. 572 del Codice Penale.

 

La violenza di tipo fisico comprende:
  • Calci
  • Pugni
  • Schiaffi
  • Spintoni
  • Graffi e morsi
  • Lancio di oggetti
Spesso la violenza fisica si accompagna alla violenza sessuale che si traduce in:
  • Molestie sessuali ovvero battute, approcci fisici invadenti, palpeggiamenti
  • Obbligo alla visione di materiale pornografico
  • Uso della forza e minacce per obbligare l’altro a compiere atti sessuali
  • Stupro
La violenza domestica implica l’abuso psicologico che include atti come:
  • Insultare
  • Intimidire
  • Denigrare
  • Umiliare
  • Minacciare
  • Suscitare sensi di colpa
  • Incutere timore, ansia, sensazione di pericolo
Questi atti possono essere indirizzati verso la vittima o verso la sua famiglia, i suoi amici e tutte le persone che le stanno intorno. L’autore di violenza può iniziare ad esercitare controllo sui contatti della vittima, negarle la possibilità di vedere altre persone e, addirittura, farle dubitare di se stessa al punto da credersi pazza. Questo fenomeno è definito “gaslighting” e viene messo in atto presentando alla vittima false informazioni.
La violenza domestica può manifestarsi anche sul piano economico attraverso:
  • la limitazione ed il controllo dei soldi della vittima
  • lo sfruttamento finanziario della vittima, ovvero l’utilizzo dei suoi soldi senza il consenso
  • il divieto alla vittima di lavorare o l’obbligo a farlo
  • lavoro all’interno dell’impresa famigliare senza contratto e senza retribuzione

 

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"Violenza e paura aumentati durante il confinamento: non trattiamoli come un’emergenza" | 27esima ora

"Violenza e paura aumentati durante il confinamento: non trattiamoli come un’emergenza" | 27esima ora

Condividiamo di seguito alcuni estratti da un interessante articolo sulla violenza di genere di 27esima ora con intervista alla Dott.ssa Francesca Garbarino, criminologa clinica e Vice-Presidente CIPM.

L'articolo introduce alcuni dati relativi all'aumento dei femminicidi durante il confinamento, sottolineando che "Femminicidi e violenza non sono un’emergenza. Sono un dato strutturale… Atteggiamenti e comportamenti che ci portiamo dietro da qualche secolo e che fanno sempre parte della storica subalternità del genere femminile decretata da quello maschile" (...) "la parificazione del ruolo della donna all’interno della famiglia è avvenuta solo nel 1975. Direte che c’entra con femminicidi e violenza: è una questione di proprietà e potere, rimarcata persino dalle leggi. E un secolo dall’abrogazione non è poi molto. La storia e i processi sociali viaggiano molto più lenti di quanto ci aspettiamo".

E la Dott.ssa Garbarino ricorda: "bisogna intervenire prima" perchè le ricerche evidenziano come il 70% dei femminicidi sia preceduto da stalking e maltrattamenti. "Possibile che nessuno se ne renda conto? Bisogna insegnare a leggere questi segnali. (...) Agli uomini a rischio – e come dicevamo i segnali ci sono - vanno offerti percorsi trattamentali».

Per leggere l'articolo completo clicca qui.


Video di Grillo, la psicologa: «Non c’è protezione del figlio» | VANITYFAIR

Video di Grillo, la psicologa: «Non c’è protezione del figlio» | VANITYFAIR


Violenza domestica, cyberbullismo e Protocollo Zeus: l'intervento del Dott. Pirrone a Seilatv Bergamo

Il Dott. Stefano Pirrone, psicologo psicoterapeuta, è intervenuto a Seilatv Bergamo Ch. 216 insieme al Garante per la Tutela delle Vittime di Reato, Elisabetta Aldrovandi, per approfondire il tema delle violenze domestiche, cyberbullismo, l'importanza del "Protocollo Zeus" e l'impegno di enti come il CIPM, istituzioni e Forze dell'Ordine per prevenire e contrastare questi fenomeni.

Il Dott. Pirrone ha inoltre ricordato che il lavoro svolto dal CIPM non è rivolto esclusivamente alle vittime dirette e agli autori, ma anche ai loro familiari, nell'ottica di una presa in carico a 360° anche delle vittime secondarie.

Per rivedere l'intervento del Dott. Pirrone (dal minuto 45:30), clicca qui.



"Tempo perso? Il ruolo del carcere nei percorsi trattamentali di sex-offenders e maltrattanti" seminario online

Tempo perso? Il ruolo del carcere nei percorsi trattamentali di sex-offenders e maltrattanti

Come usare il tempo della detenzione nel recupero degli autori di reati sessuali e nel prevenire la loro recidiva? Iniziative e progetti per una pena che vuole essere utile ed efficace.

➡ Seminario on-line, giovedì 22 aprile 2021, 17:00-19:30

Durante il seminario interverrà anche il Dott. Paolo Giulini, criminologo clinico e Presidente CIPM.

Di seguito, oppure cliccando qui, ulteriori informazioni sull'evento.


Protocollo Zeus: intervista alla Dirigente della Divisione anticrimine della Polizia di Milano

Protocollo Zeus: intervista alla Dirigente della Divisione anticrimine della Polizia di Milano

Il Fatto Quotidiano, 10 febbraio 2021


Condividiamo con piacere alcuni estratti dall'intervista di Il Fatto Quotidiano alla Dott.ssa Simone, Dirigente della Divisione anticrimine della Polizia di Milano, nella quale viene citato anche il Protocollo Zeus.

Nei casi di violenza di genere e maltrattamenti, introduce la Simone, "L’ammonimento è una sorta di cartellino giallo. Naturalmente stiamo parlando di una violenza che è solo all’inizio, non di casi gravi. Però è vero, non basta: è per questo che a Milano, dal 2018, abbiamo istituito un altro protocollo, “Zeus”, che adesso stiamo esportando in tutta Italia. Quando il Questore “ammonisce”, l’uomo viene invitato a fare un percorso trattamentale. Non parlo di psicoterapia: lavoriamo con il Centro italiano per la promozione della mediazione, diretto dal criminologo Paolo Giulini. Lì gli uomini maltrattanti cominciano ad acquisire consapevolezza del disvalore della propria condotta" ricorda nell'intervista la Dott.ssa Simone.

E prosegue riportando alcuni risultati: "Dei 353 uomini ammoniti, 275 hanno “accettato l’invito” (il 78,9%). Centotrenta di loro erano stati ammoniti per violenza domestica, 145 per stalking. Sa quanti di loro hanno realizzato ulteriori condotte violente? Soltanto 27. Significa che, soprattutto quando si interviene all’inizio, funziona. E si possono salvare altre donne"

E conclude con un appello: "è importante che si sappia che chiunque segnala un caso rimane anonimo. Il nome di quel vicino, di quel medico, di quell’amico non uscirà mai. Noi siamo tenuti al silenzio. Nessuno verrà mai a saperlo. Quindi parlate con noi, salvate quelle donne". Attraverso lo strumento giuridico dell’ammonimento, la legislazione italiana consente alla persona offesa e a chiunque altro di segnalare condotte antigiuridiche e lesive senza iniziare immediatamente un procedimento penale: è infatti sufficiente che la persona esponga i fatti presso l’Ufficio di Polizia, il quale, valutata la segnalazione attraverso una fase istruttoria di vera e propria attività investigativa, deciderà se ricorrere o meno alla misura dell’ammonimento. Chiunque, quindi, in caso di percosse o lesioni, può segnalare i fatti e chiedere un ammonimento mantenendo l’anonimato nell’ambito del procedimento amministrativo.

Per leggere l'intero articolo clicca qui.


Cyberbullismo e Protocollo Zeus: l'intervento del Dott. Giulini a Radio24

Cyberbullismo e Protocollo Zeus: l'intervento del Dott. Giulini a Radio24


Come previsto dal Protocollo Zeus, siglato tra CIPM e Questura di Milano nell’aprile 2018, in seguito all’ammonimento, un cyber bullo di 15 anni è stato invitato a seguire un percorso presso il CIPM per comprendere il disvalore sociale e penale delle sue azioni.

Il Dott. Paolo Giulini, criminologo clinico e Presidente CIPM, è stato invitato a parlarne a Radio24.

"(...) un intervento diverso, di riflessione, di valutazione con il ragazzo autore, ma anche con la famiglia, e lo stesso con la vittima di queste condotte, è preferibile a un intervento puramente punitivo, (...) c'è la possibilità di fare un intervento di cosiddetta giustizia riparativa e cioè cercare in un modo diverso di approcciare il fenomeno attraverso un maggiore dialogo" afferma.

https://youtu.be/hil8O_nx_-E

E prosegue ricordando che "(...) l'aspetto di queste condotte [di cyberbullismo] è che chi agisce non ha un feedback immediato e tangibile di quello che succede a chi subisce, cioè non si vedono il dolore e i danni della condotta che viene generata con questi click (...) non vengono accolte le conseguenze delle azioni per cui è chiaro che uno agisce in maniera quasi onnipotente".

Nel trattamento degli autori di cyberbullismo ritornano poi aspetti di minimizzazione, di diffusione di responsabilità, aspetti difensivi che vanno trattati per sollecitare anche capacità empatiche, di fronte a uno strumento, la rete, che sembra per certi versi privo di una dimensione relazionale.

 

 


CIPM Campania e Questura di Napoli siglano il Protocollo Zeus

CIPM Campania e Questura di Napoli siglano
il Protocollo Zeus

Giovedì 8 aprile 2021 ore 10:30, il CIPM Campania, nella figura del Presidente Dott. Roberto Iannucci, ha siglato il Protocollo Zeus con la Questura di Napoli, nella figura del Dott. Giuliano, per la gestione dei casi di ammonimento per stalking e maltrattamenti.

Il Protocollo Zeus, già attivo a Milano, Cagliari, Mantova e Bergamo, prevedrà l’introduzione, nei decreti di ammonimento per stalking e maltrattamenti (cosiddetti “reati sentinella”), di un percorso trattamentale per gli autori di tali condotte, presso il CIPM, al fine di interrompere una rischiosa escalation.

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