In cosa consiste

La sperimentazione (pianificata e gestita dai professionisti del privato sociale che fanno parte del CIPM) inizia nel Settembre 2005. Tale progetto, primo tentativo di trattamento e presa in carico di autori di reati sessuali nella realtà penitenziaria italiana, ha previsto la costituzione di un’Unità di Trattamento Intensificato (ex art.115, 4o cpv. D.P.R. n.230/00) all’interno della 2o Casa di Reclusione di Milano – Bollate.
Questa soluzione è stata pensata come valida alternativa alla detenzione in reparti protetti, alla solitudine fisica ed emotiva, all’isolamento che talvolta permettono l’instaurarsi di un circolo vizioso in cui disagio, rancori, violenze fisiche e verbali contribuiscono ad aggravare situazioni problematiche che spesso esitano in vere e proprie patologie.
Il trattamento è concepito come l’offerta per l’individuo della possibilità di comprendere, ridefinire e quindi modificare il significato finora dato alla propria esistenza, e come un’opportunità di rielaborare il proprio reato e capirne fino in fondo le dinamiche e le conseguenze.
L’equipe trattamentale è costituita da diverse figure professionali, quali criminologi, psicologi, educatori, psicodiagnosti e un’arteterapeuta.
Gli interventi trattamentali per autori di reati sessuali realizzati in ambito penitenziario sono una forma di prevenzione terziaria orientata prevalentemente alla riduzione della recidiva e al miglioramento della qualità della vita dell’individuo.
Nel corso degli anni l’Unità di trattamento si è dimostrata essere oltre che luogo di cura e di trasformazione anche uno spazio disponibile per i detenuti per poter acquisire e sperimentare nuove modalità di incontro e relazione, nonchè la possibilità per l’equipe di portare avanti un lavoro di osservazione e revisione continua, che ha permesso di aggiornare e modificare costantemente il programma stesso.

Modalità di accesso

Possono accedere tramite richieste dirette i detenuti provenienti da tutte le carceri italiane. Le segnalazioni possono essere fatte dall’area educativa, dagli avvocati e dalle figure socio-sanitarie territoriali.
E’ richiesta una comunicazione scritta indirizzata direttamente al Prof. Paolo Giulini presso la sede del Cipm in Via Coreggio, 1 a Milano oppure presso la C.R. di Milano Bollate.