CeOM: intervista alla Dott.ssa Garbarino su Mi-tomorrow


Da pochi giorni è attivo il CeOM, un organismo che si occupa di accogliere le richieste di trattamento degli uomini violenti o a rischio di commettere atti violenti nell’ambito delle relazioni strette. Si tratta del primo tassello del progetto U.O.MO., realizzato da ATS Milano insieme a sei realtà che da tempo operano sul territorio, con CIPM come ente capofila.

Quanto dura mediamente un percorso riabilitativo?
«Circa un anno, poi chiaramente dipende dal singolo caso».

Il CeOM sarà il punto di riferimento per le segnalazioni dei servizi territoriali, ma sarà anche aperto agli accessi spontanei da parte degli uomini che scelgano di farsi aiutare. «La caratteristica comune degli uomini che si presentano è la difficoltà a gestire le relazioni intime (…). Il fattore critico, comunque, è quello culturale: una disuguaglianza di genere molto forte alla base. Sono persone che hanno bisogno di aiuto ed evidentemente da sole non possono farcela» spiega Francesca Garbarino, coordinatrice del Progetto U.O.MO. e criminologa CIPM.

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Questa iniziativa è fondamentale «Per la sicurezza delle vittime, in primis. La violenza di genere è un tema complesso che va affrontato a 360 gradi: si è partiti dalla tutela delle donne, adesso si passa a trattare gli autori di queste azioni e la cultura di fondo della violenza» spiega a Mi-Tomorrow la Dott.ssa Francesca Garbarino.

La legge n. 69 del 2019 Codice Rosso «(…)prevede che gli autori di questi reati possano ottenere la sospensione condizionale della pena se partecipano a specifici percorsi di recupero che agiscano sui comportamenti», ricorda Francesca Garbarino, specificando che i numeri a disposizione rispetto a trattamento e recidiva sono incoraggianti.