Protocollo Zeus: intervista alla Dirigente della Divisione anticrimine della Polizia di Milano

Il Fatto Quotidiano, 10 febbraio 2021


Condividiamo con piacere alcuni estratti dall’intervista di Il Fatto Quotidiano alla Dott.ssa Simone, Dirigente della Divisione anticrimine della Polizia di Milano, nella quale viene citato anche il Protocollo Zeus.

Nei casi di violenza di genere e maltrattamenti, introduce la Simone, L’ammonimento è una sorta di cartellino giallo. Naturalmente stiamo parlando di una violenza che è solo all’inizio, non di casi gravi. Però è vero, non basta: è per questo che a Milano, dal 2018, abbiamo istituito un altro protocollo, “Zeus”, che adesso stiamo esportando in tutta Italia. Quando il Questore “ammonisce”, l’uomo viene invitato a fare un percorso trattamentale. Non parlo di psicoterapia: lavoriamo con il Centro italiano per la promozione della mediazione, diretto dal criminologo Paolo Giulini. Lì gli uomini maltrattanti cominciano ad acquisire consapevolezza del disvalore della propria condotta” ricorda nell’intervista la Dott.ssa Simone.

E prosegue riportando alcuni risultati: “Dei 353 uomini ammoniti, 275 hanno “accettato l’invito” (il 78,9%). Centotrenta di loro erano stati ammoniti per violenza domestica, 145 per stalking. Sa quanti di loro hanno realizzato ulteriori condotte violente? Soltanto 27. Significa che, soprattutto quando si interviene all’inizio, funziona. E si possono salvare altre donne

E conclude con un appello: è importante che si sappia che chiunque segnala un caso rimane anonimo. Il nome di quel vicino, di quel medico, di quell’amico non uscirà mai. Noi siamo tenuti al silenzio. Nessuno verrà mai a saperlo. Quindi parlate con noi, salvate quelle donne”. Attraverso lo strumento giuridico dell’ammonimento, la legislazione italiana consente alla persona offesa e a chiunque altro di segnalare condotte antigiuridiche e lesive senza iniziare immediatamente un procedimento penale: è infatti sufficiente che la persona esponga i fatti presso l’Ufficio di Polizia, il quale, valutata la segnalazione attraverso una fase istruttoria di vera e propria attività investigativa, deciderà se ricorrere o meno alla misura dell’ammonimento. Chiunque, quindi, in caso di percosse o lesioni, può segnalare i fatti e chiedere un ammonimento mantenendo l’anonimato nell’ambito del procedimento amministrativo.

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