Cyberbullismo e Protocollo Zeus: l’intervento del Dott. Giulini a Radio24


Come previsto dal Protocollo Zeus, siglato tra CIPM e Questura di Milano nell’aprile 2018, in seguito all’ammonimento, un cyber bullo di 15 anni è stato invitato a seguire un percorso presso il CIPM per comprendere il disvalore sociale e penale delle sue azioni.

Il Dott. Paolo Giulini, criminologo clinico e Presidente CIPM, è stato invitato a parlarne a Radio24.

“(…) un intervento diverso, di riflessione, di valutazione con il ragazzo autore, ma anche con la famiglia, e lo stesso con la vittima di queste condotte, è preferibile a un intervento puramente punitivo, (…) c’è la possibilità di fare un intervento di cosiddetta giustizia riparativa e cioè cercare in un modo diverso di approcciare il fenomeno attraverso un maggiore dialogo” afferma.

E prosegue ricordando che “(…) l’aspetto di queste condotte [di cyberbullismo] è che chi agisce non ha un feedback immediato e tangibile di quello che succede a chi subisce, cioè non si vedono il dolore e i danni della condotta che viene generata con questi click (…) non vengono accolte le conseguenze delle azioni per cui è chiaro che uno agisce in maniera quasi onnipotente“.

Nel trattamento degli autori di cyberbullismo ritornano poi aspetti di minimizzazione, di diffusione di responsabilità, aspetti difensivi che vanno trattati per sollecitare anche capacità empatiche, di fronte a uno strumento, la rete, che sembra per certi versi privo di una dimensione relazionale.