Protocollo Zeus | “Il baby bullo di WhatsApp che sarà ‘obbligato’ a ‘curarsi'” su MilanoToday

Come previsto dal Protocollo Zeus, siglato tra CIPM e Questura di Milano nell’aprile 2018, in seguito all’ammonimento, un cyber bullo di 15 anni è stato invitato a seguire un percorso presso il CIPM per comprendere il disvalore sociale e penale delle sue azioni.

“Insulti a sfondo sessuale. Sfottò a tema razziale.” “Un vero e proprio “bombardamento di offese”, come l’hanno definito gli stessi investigatori, che non terminava neanche quando la giovane usciva dai gruppi, che venivano puntualmente ricreati da zero.” ” (…) aveva messo nel mirino una sua amichetta ancora più piccola, di tredici anni. Adesso però dagli schermi dei cellulari quella storia è finita sulle scrivanie degli agenti della divisione Anticrimine della Questura di Milano, che nei giorni scorsi hanno formalmente ammonito il cyber bullo” si legge nell’articolo.

E prosegue: “Il 15enne, raggiunto dagli agenti, inizialmente è apparso superficiale e disinteressato, ma poi – anche grazie all’intervento di sua mamma, visibilmente dispiaciuta – ha accettato di iniziare il percorso al Cipm (…) che, evidentemente, funziona. Perché, come raccontato dagli agenti, il primo cyber bullo ammonito un paio di anni fa dopo gli incontri con gli specialisti ha deciso di diventare formatore per la prevenzione del cyber bullismo, in una sorta di passaggio dall’altro lato della “barricata”.”

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MilanoToday, 30 marzo 2021