Sono ufficialmente iniziate le valutazioni negli istituti con sezioni protette per l’inserimento dei detenuti ritenuti idonei nella XV annualità dell’Unità di Trattamento Intensificato (UTI) per autori di reati sessuali presso la II Casa di Reclusione di Milano-Bollate.

La sperimentazione (pianificata e gestita dai professionisti del privato sociale che fanno parte del CIPM), iniziata nel lontano Settembre 2005, ha rappresentato il primo tentativo di trattamento e presa in carico di autori di reati sessuali nella realtà penitenziaria italiana, prevedendo la costituzione di un’Unità di Trattamento Intensificato all’interno della II Casa di Reclusione di Milano–Bollate.

Il trattamento è concepito come l’offerta per l’individuo della possibilità di comprendere, ridefinire e quindi modificare il significato finora dato alla propria esistenza, e come un’opportunità di rielaborare il proprio reato e capirne fino in fondo le dinamiche e le conseguenze, nell’ottica di prevenire la recidiva.