Violenza di genere ed emergenza sanitaria: la Dott.ssa Garbarino ospite a Radio Marconi

La Dott.ssa Garbarino, ospite a Radio Marconi, illustra il lavoro del CIPM durante l’emergenza sanitaria fornendo interessanti spunti di riflessione.

Rispetto alla violenza di genere, la pandemia e, quindi, la quarantena, hanno aumentato moltissimo i fattori di rischio, primo tra tutti l’isolamento, che costituisce un rischio sia per la vittima sia per l’autore, lasciandoli entrambi in una situazione in cui per un terzo è difficile intervenire. Abbiamo assistito così al paradosso per cui, mentre dal punto di vista della pandemia la casa rappresentava il luogo più sicuro, dal punto di vista della violenza costituiva il luogo più insicuro.

Grazie all’utilizzo degli strumenti tecnologici, “abbiamo continuato i gruppi di sostegno per le vittime e i gruppi di trattamento per gli autori di reato, portando avanti così una sorta di controllo benevolo anche da remoto; sebbene l’utilizzo di strumenti online non favorisca il massimo dal punto di vista dell’ascolto ematico, in questo periodo è stato fondamentale per garantire una continuità al lavoro e al servizio” ricorda la Dott.ssa Garbarino.

“Quello che facciamo grazie al Protocollo Zeus è intervenire quando si verificano le prime situazioni di violenza: lesioni, minacce e ingiurie”. Il Protocollo Zeus, stipulato da CIPM e Polizia di Stato ad aprile 2018, ha previsto l’introduzione, nei decreti di ammonimento per stalking, maltrattamenti e cyberbullismo (cosiddetti “reati sentinella”), di un percorso trattamentale per gli autori di tali condotte. Il Protocollo prevede che i soggetti ammoniti si presentino ad almeno un colloquio con uno psicologo o criminologo presso il CIPM al fine di iniziare un percorso trattamentale che permetta di interrompere l’attivazione di quella che potrebbe trasformarsi in una drammatica escalation. “Rispetto a questo, cioè al numero di accessi legati al Protocollo Zeus, il dato che abbiamo registrato è stato costante” ha spiegato la Dott.ssa Garbarino, criminologa e vice presidente CIPM, precisando che quello della Cooperativa è comunque un punto di osservazione molto specifico.

Per ascoltare l’intervista (dal min 1:15 al min 12:25), clicca qui.